Secondo la mitologia egizia, Horus volle vendicare l'uccisione del padre Osiride, perpetrata dal fratello di quest'ultimo, Seth, ma nello scontro con lo zio perse l'occhio sinistro, che si divise in sei parti.
Nella matematica egizia le parti costituenti l’occhio servivano a scrivere le frazioni, aventi il numero 64 come denominatore comune. Nella vita quotidiana, era usato come "traduzione grafica delle unità di misura dei cereali”: ciascuna parte aveva un valore di frazione dell'intero, così come di rappresentazione dei sensi umani. Nello specifico:
• la parte verso il naso rappresentava la frazione 1⁄2 e l'olfatto (il naso);
• la pupilla rappresentava la frazione 1⁄4 e la vista (la luce);
• il sopracciglio rappresentava la frazione 1⁄8 e il pensiero (la mente);
• la parte verso l'orecchio rappresentava la frazione 1⁄16 e l'udito (l'orecchio);
• la coda curva rappresentava la frazione 1⁄32 e il gusto (il germoglio del frumento);
• il piede rappresentava la frazione 1⁄64 e il tatto (il piede che tocca terra).
Sommando le varie parti si ha un totale di 63⁄64: si riteneva che il restante 1⁄64 fosse stato aggiunto dal dio Thot, sotto forma di poteri magici.
Si narra che per questo motivo gli antichi egizi si avvicinarono alla geometria ed alla aritmetica che li portò poi all’invenzione di molti strumenti tra cui lo squadro a prismi.
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